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Esperienze formative e lavorative

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Sono psicologa ad indirizzo neuropsicologico, laureata in Neuroscienze Cognitive e Neuropsicologia Clinica e Psicopatologia dell'Apprendimento, entrambe presso l'Università degli Studi di Padova. Sono regolarmente iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Veneto (n. 10921). 

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Ho cominciato la mia avventura con la psicologia già al liceo americano, che mi ha dato la possibilità di far parte di varie ricerche psicologiche e che ho concluso con una tesi sperimentale. Ciò mi ha fornito le basi per poter continuare a sviluppare il mio interesse per questa disciplina all’Università di Varsavia (SWPS) in cui un professore, direttore del Dipartimento di Psicologia dell’Accademia Polacca delle Scienze, mi ha proposto di collaborare come assistente alla ricerca nel suo laboratorio.

 

Dopo questa collaborazione mi sono trasferita in Italia, dove ho continuato gli studi di Psicologia, facendo parte di una ricerca sull’uso del metodo biofeedback e la collaborazione lavorativa e scientifica con la Biofeedback Federation of Europe, che è stata un’ottima opportunità per rimanere continuamente aggiornata sui metodi e sulle ricerche più innovative da parte di esperti e pionieri di questo metodo di nazionalità canadese ed americana (Erik Peper, Shaffer, Moss ecc), con i quali sono rimasta in contatto. Durante la laurea magistrale in Neuroscienze Cognitive e Neuropsicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Padova, ho svolto cinque ricerche sulle abilità numeriche, presentate nella mia tesi sotto la supervisione del prof. Marco Zorzi. La mia formazione è continuata con il Master Universitario di secondo livello in Psicopatologia dell’Apprendimento con il prof. Cesare Cornoldi, Università di Padova, che mi ha dato l'opportunità di contribuire allo sviluppo del suo nuovo strumento per le prime valutazioni in età adulta. 

 

Credo che nelle professioni mediche e psicologiche sia fondamentale essere formati e continuamente aggiornati non solo al livello teorico, ma soprattutto al livello pratico per non tralasciare la visione del cliente come essere umano. Ho potuto acquisire questa visione e mettere in pratica le conoscenze teoriche grazie alle esperienze e collaborazioni con le strutture sanitarie pubbliche e private, lavorando con bambini e con adulti. 

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Durante le mie collaborazioni con diverse strutture sanitarie, mi sono resa conto di quanto sia importante dedicare ad ogni persona tutto il tempo necessario: non solo ai clienti ma anche ai familiari che se ne occupano, i quali vorrebbero condividere le esperienze e che spesso sono alla ricerca di sostegno ed indicazioni pratiche. Questa considerazione ha dato inizio alla mia attività: i colloqui e diversi interventi possono essere svolti presso il mio studio, ma anche online ed a domicilio per chi ha un bisogno immediato di contatto o difficoltà di spostamenti. 

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Il mio approccio

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Cos'è la neuropsicologia?

 

La "neuropsicologia clinica" è l'indirizzo psicologico che pratico e con il quale mi identifico di più come figura dello psicologo. Questo approccio ha unito le contemporanee conoscenze del campo di scienze mediche e psicologiche e attraverso la ricerca, cerca di spiegare la psichica dell'essere umano considerando della sua parte biologica, il sistema nervoso. Tale visione mi ha permesso di percepire come la psichica umana influenza e viene influenzata dai processi biologici, al livello cerebrale e fisiologico. Il cervello è un organo in cui hanno luogo vari processi chimici ed ai cambiamenti al livello organico. Se si riportano alcuni squilibri chimici o danni fisici, cambia il mondo psicologico. Accade anche al contrario: un allenamento dei processi cognitivi o ai pensieri positivi aiuta a modificare la fisiologia e anche il cervello al livello organico.

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La mia missione

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La mia missione è quella di mettere questi principi in pratica per promuovere il benessere psicologico e la salute cerebrale. Nella mia pratica clinica i componenti della mente di cui mi occupo principalmente sono i cosiddetti processi cognitivi (apprendimento, attenzione, percezione, memoria, linguaggio, pensiero e ragionamento, percezione sociale). Questi processi hanno l'origine nel cervello: l’organo che ci permette di avere tutte le nostre abilità, sviluppati a diversi livelli. Indagando questi processi, non tralascio la parte della persona che si esprime nell'umore, personalità, differenze individuali, comportamento ed autostima. Come dovrebbe fare un buon psicologo, non valuto la persona, ma le caratteristiche del suo cervello per intervenire su di esse, con lo scopo di promuovere le sue capacità ed il benessere psicologico. Credo che oltre alla diagnosi sia fondamentale vedere la persona e porla al centro dell'attenzione, creando tutte le comodità e le condizioni di cui ha bisogno. Ho anche un'adeguata preparazione per la somministrazione dei test d'intelligenza, considerando anche diversi stili dell'apprendimento in cui i risultati possono variare e nella maggioranza dei casi variano nei test standardizzati. 

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Alcuni dicono che il mio approccio sia positivo. Secondo me è realistico.

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In psicologia clinica, il termine disturbo o malattia non vuol dire essere semplicemente diverso dalla norma. Questa parola esprime una condizione di sofferenza da parte della persona, influenzando anche chi le sta intorno. Quando la sofferenza deriva dalla condizione stessa e non dalla discriminazione a causa della diversità, lo considero un disturbo/una malattia.

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Prendendo gli esempi della mia pratica clinica, nel caso delle persone anziane diagnosticate con demenza soffrono insieme alle loro famiglie, pian piano perdendo l’autonomia e la sensazione del benessere psicologico. Questa condizione può essere chiamata disturbo ed essere curata con gli interventi o farmaci mirati a rallentare lo sviluppo della malattia. Invece, nel caso dei bambini o delle persone adulte diagnosticate con DSA (dislessia, discalculia, disprassia, disgrafia, disortografia), e BES (ADHD, disturbo non-verbale, ecc), NON uso mai il termine disturbo. Non offro mai di curarle perchè sono caratteristiche, non disturbi da curare. Anche se queste differenze stesse possono portare a tanta sofferenza psicologica dei genitori durante la preparazione delle verifiche scolastiche e alle incertezze riguardati l’autostima nei ragazzi, questa sofferenza non deriva direttamente dalla condizione in sé ma dal contesto che cerca di rendere standardizzata una mente che non è così. Numerose ricerche hanno confermato che non si tratta di un svantaggio, ma semplicemente di una differenza: di essere sotto la norma nelle abilità che sono promosse di più dai contesti in cui viviamo, ma di essere sopra la norma nelle abilità che non sono o che sono meno promosse durante l’infanzia, ma con un adeguato lavoro e supporto, nella vita adulta possono risultare un grande vantaggio rispetto alle persone non diagnosticate con le stesse caratteristiche. Per questo motivo non si tratta di un disturbo ma di uno stile dell’apprendimento. Questa non è la mia visione positiva finalizzata a far venire false speranze che domani sarà meglio. Condivido la realtà confermata da anni di ricerca per poter lavorare con il vostro bambino con la consapevolezza dei suoi punti forti e deboli. 

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La mia missione in diversi ambiti

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La mia missione nell’ambito evolutivo (e di studenti adulti) con lo stile dell’apprendimento non standardizzato è quello di rendere l’ambiente di studio più favorevole per imparare, trovare le strategie dello studio più stimolanti ed efficaci e lavorare sull’autostima. Non è soltanto la valutazione per identificare lo stile e gli esercizi che rafforzano le abilità standardizzate. Mi rendo conto di quanto è fondamentale il ruolo dei genitori per cui il lavoro non si ferma nel mio studio: i colloqui informativi servono ai genitori per capire come lavorare con il bambino usando le adeguate strategie.

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I miei modi di intervento sono scelti non solo in base alla condizione ma soprattutto in base alla persona. 

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Scoprite come aiuto con la mia metodologia, descritta sui casi clinici, nella sezione COME AIUTO:

Dott.ssa
Iwetta Musial
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Scopri di cosa mi occupo, le mie esperienze formative e lavorative, come aiuto e come posso esserti utile

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